Laser chirurgia refrattiva

Femtolasik

La FEMTOLASIK è attualmente la tecnica più innovativa per la correzione di miopia, ipermetropia, astigmatismo. La FEMTOLASIK è inoltre preferita alla PRK tutte le volte che si voglia ottenere un recupero visivo rapido e una veloce stabilizzazione visiva; inoltre, ogni qual volta si desideri evitare dolore ed in generale i disturbi conseguenti all’intervento permettendo il recupero immediato della vista.

La tecnica Lasik (Laser Intrastromale Keratomileusis), indicata per difetti refrattivi di lieve e media entità, è frutto di un importante miglioramento tecnologico: sostituisce lo strumento meccanico a lama oscillante con il laser a Femtosecondi (FEMTO LASIK o I-LASIK o No Blade Lasik).

FEMOTLASIK – Precisione e sicurezza

Il Laser a Femtosecondi è uno strumento in grado di emettere raggi di luce coerente in tempi incredibilmente brevi in aree estremamente piccole; il laser a femtosecondi è sostanzialmente un raggio di luce, che taglia al posto di una lama ametallica , e soprattutto taglia con maggior precisione e in completa sicurezza. Il laser che agisce attraversando il tessuto corneale senza danneggiarlo, creando delle micro bolle d’acqua e gas che separano le lamelle corneali con una precisione impossibile da raggiungere con gli strumenti meccanici.

Laser ad eccimeri

Il laser ad eccimeri è uno strumento che emette una luce ultravioletta tale da esercitare sui tessuti un particolare effetto chiamato ablazione; il risultato è che la parte più superficiale del materiale colpito viene disintegrata, trasformata in vapore. L’ablazione oltre ad avvenire con precisione inferiore al millesimo di millimetro è “selettiva” cioè avviene solo nella zona di cornea prescelta per il trattamento, ad una profondità e su una estensione di ampiezza prestabilita ciò grazie anche al fatto che il laser è controllato da un computer ( che, a sua volta, è programmato dal medico oculista). Il risultato di tutto ciò è che la superficie corneale viene rimodellata in modo tale da ottenere la correzione del difetto di vista (miopia, astigmatismo ed ipermetropia).

L’applicazione clinica del laser ad eccimeri è stata preceduta da lunghe e attente valutazioni che hanno evidenziato come esso agisca senza conseguenze per i tessuti circostanti e senza determinare alcun indebolimento per il bulbo oculare (sono già passati venticinque anni dal primo intervento con laser ad eccimeri). Inoltre il trattamento è ripetitivo; ciò vuol dire che il laser può ripetere un trattamento sempre nella stessa maniera senza variazioni, cosa non possibile in un intervento chirurgico il cui risultato dipende parecchio dalla mano del chirurgo (che è diversa di volta in volta). Il laser ad eccimeri può essere utilizzato con due modalità diverse: sulla superficie della cornea con una procedura chiamata PRK o all’interno della cornea con una procedura chiamata LASIK. Ambedue queste procedure possono correggere con ottimi risultati la miopia ma anche l’astigmatismo e l’ipermetropia.

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Gli esami preoperatori

Oltre a quelli che normalmente vengono eseguiti durante una visita oculistica, alcuni esami sono importantissimi e servono a stabilire l’idoneità dell’occhio all’intervento laser.

La pachimetria: serve a misurare lo spessore della cornea: se è troppo sot-tile, l’intervento può essere controindicato.

La topografia corneale: serve a fare una precisa mappatura della cornea; se si riscontrano delle irregolarità, l’intervento può essere controindicato.

La pupillometria: serve a misurare il diametro della pupilla: se la pupilla è molto ampia e c’è un forte difetto da correggere, può essere sconsigliata l’operazione.

L’aberrometria: serve ad identificare e quantificare eventuali piccole ano¬malie della cornea e dell’occhio in generale; in tal caso esse possono essere eliminate o ridotte con un trattamento “personalizzato”.

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Tecnica di esecuzione femtolasik

Il paziente viene fatto sdraiare sotto al laser e poi vengono applicate alcune gocce di collirio anestetico. L’operazione di FEMTOLASIK consta di due parti: la prima consiste nell’eseguire una cosiddetta “incisione lamellare” sulla cornea, con un laser a femtose­condi, cioè nell’incidere in maniera in­completa un sottile strato semicirco­lare di tessuto superficiale; il chirurgo solleva poi lo strato di tessuto inciso e lo appoggia di lato proprio come si apre la pagina di un libro. La seconda parte dell’intervento con­siste nell’eseguire, nella parte interna della cornea così esposta, il tratta­mento con il laser ad eccimeri che corregge la miopia (e gli altri difetti). Infine la lamella tagliata viene poi ri­posizionata senza necessità di dare punti di sutura e senza bendaggio; basta un paio di occhiali scuri. Nessun dolore nelle ore successive, recupero della vista già dal primo giorno e nessuna lente terapeutica alla fine dell’intervento laser (a differenza della Prk e Lasek).

FEMTO LASIK – l’intervento in 8 passaggi:

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    1 - Instillazione del collirio anestetico e inserimento del divaricatore palpebrale

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    2 - Il laser a Femtosecondi è messo a contatto con l’occhio tramite un manipolo o un conetto metallico

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    3 - Separazione del tessuto corneale per creazione del lembo con laser a Femtosecondi (15 secondi)

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    4 - Sollevamento del lembo corneale con spatola

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    6 - Riposizionamento del lembo corneale

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    7 - Controllo centraggio del lembo.

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    8 - Rimozione del divaricatore palpebrale e instillazione di colliri antibiotici e lacrime artificiali.

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VANTAGGI della LASIK

La LASIK è l’interven­to più usato a livello internaziona­le per correggere la miopia (80% circa del totale degli interventi), l’operazione viene effettuata in ane­stesia topica (cioè anestesia a base di soli colliri), è indolore e viene eseguita in ambulatorio cioè senza ricovero; non richiede punti di sutura o punture e l’occhio operato non necessita di bendaggio. La durata dell’intervento è di circa 10 minuti. Si possono operare anche ambe­due gli occhi contemporaneamente . Dopo l’operazione, contrariamente a quanto succede nella PRK, il pazien­te non ha dolori o lacrimazione o fastidio alla luce, ma ha solo una mo­desta sensazione di corpo estraneo e una moderata lacrimazione. Il recupero visivo è rapido ed av­viene in poche ore; la stabilizzazione della visione richiede invece qualche giorno ed il processo di guarigione si completa in alcune settimane. La LASIK offre risultati duraturi nel tempo e la riuscita rifrattiva è tanto più precisa quanto minore è il difetto; essa può essere calcolata con una precisione di circa il 95 % per le mio­pie medie, ossia se si vogliono cor­reggere 7 diottrie il risultato può oscillare di 1 /2 diottria in più o in meno. È invece di oltre il 95% per le miopie di minor entità. Qualora con l’intervento non si ottenga una correzione sufficiente è possibile eseguire un ritocco dopo 6-12 settimane (nel caso della PRK occorre attendere circa un anno).

Decorso post operatorio

Nelle prime ore post-operatorie è possibile che l’occhio bruci più o meno lievemente, che abbia una sensazione di corpo estraneo, che lacrimi, che la luce dia fastidio e che la visione sia offuscata. Subito dopo l’intervento è molto importante che il paziente tenga gli occhi chiusi per alcune ore o meglio ancora che dorma qualche ora; al suo risveglio l’occhio sarà migliorato nettamente ed i suddet­ti fastidi si saranno notevolmente attenuati o saranno scomparsi. Inoltre la visione comincerà ad essere già piuttosto limpida. Il giorno dopo l’intervento solitamente il paziente non ha quasi più disturbi ed il recupero visivo sarà quasi completo; due giorni dopo, il paziente può, nella quasi totalità dei casi, tornare al lavoro ed alla guida dell’auto. Nei giorni successivi all’intervento l’occhio guarirà ulteriormente e la visione si stabilizzerà progressivamente; la completa guarigione poi richiederà alcune settimane.

Le cure dopo l’intervento

Le cure postoperatorie vanno iniziate 2-4 ore dopo l’operazio­ne. Consistono nell’instillare uno o più colliri a base di antibioti­ci, antinfiammatori e lacrime artificiali; il paziente deve applicarli sull’occhio operato con la frequenza e per il periodo richiesto dal chirurgo; cioè almeno 5-6 volte al giorno.

Precauzioni e prescrizioni postoperatorie

Nei primi giorni seguenti alla LASIK l’occhio è fragile e va protetto; occorre perciò utilizzare un paio di occhiali leggermente scuri nelle ore diurne e proteggere l’occhio con una conchiglia di plastica durante la notte per i primi 4-5 giorni; essa impedisce involontari strofinamenti o traumi durante il sonno. L’attività sportiva leggera (corsa, ginnastica, ecc.) può essere ri­presa anche dopo 2-3 giorni; per fare sport più pesanti (sci, pallo­ne, ecc.) attendere due-tre settimane. L’uso del computer, della televisione, dell’auto può iniziare uno ­due giorni dopo se il paziente si sente di farlo. È molto importante non strofinare l’occhio sottoposto al tratta­mento laser; questa precauzione è bene sia mantenuta durante le prime quattro-sei settimane. Nelle prime due-tre settimane seguenti all’intervento non fare bagni in piscina o al mare (a meno che non si usi una maschera), non truccare gli occhi, non esporsi a prodotti spruzzati da bombolette spray, etc. Da evitare per alcuni giorni sono gli ambienti con prodotti irritanti (ambienti con gas chimici, locali fumosi, posti polverosi etc); la doccia può essere fatta fin dal giorno dopo, tenendo gli oc­chi chiusi quando si usa lo shampoo. Per andare dal parrucchiere attendere 5-7 giorni. Nelle prime settimane è inoltre preferibile non esporsi a lungo alla luce intensa del sole specialmente in alta montagna o al mare senza un’adeguata protezione con occhiali scuri dotati di filtro contro i raggi ultravioletti.

Effetti indesiderati e rischi degl interventi di chirurgia refrattiva

Miopia, astigmatismo ed ipermetropia, che fino a pochi anni fa potevano essere corretti solo con occhiali o lenti a contatto, pos­sono ora trovare un’ottima alternativa terapeutica nel trattamento effettuato con laser ad eccimeri. La chirurgia rifrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare una correzio­ne ottica, esistono condizioni oculari ed ambientali che impedi­scono l’utilizzazione al meglio della capacità visiva. L’accurata selezione delle caratteristiche cliniche e dei motivi che conducono all’intervento, nonché al tipo di intervento, è resa ne­cessaria dalla considerazione che il trattamento non è reversibile e dalla possibilità del verificarsi di complicazioni, modificazioni se­condarie o effetti indesiderati possibili in tutti gli interventi . Va inoltre rilevato che ogni atto di chirurgia rifrattiva, quale che sia la tecnica adoperata, si rivolge alla risoluzione delle sole caratte­ristiche ottiche, ma non modifica quelle patologiche che possono essere associate al difetto di vista. In altre parole, ad esempio, un miope con alterazioni retiniche che compromettono parte della sua funzionalità visiva non può sperare di vedere risolto questo problema da un intervento a scopo rifratti­vo, né esso può costituire una “assicurazione” verso complicanze successive o verso possibili progressioni future della miopia. L’in­tervento potrà, però, ragionevolmente mirare ad una eliminazione dell’occhiale o ad una riduzione del potere della lente. Pertanto, per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissi e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, in modo che il suo consenso all’intervento sia motivato e convinto. Egli deve chiedere al medico oculista che lo ha in cura, se il suo caso può trarre vantaggio dall’uso della tecnica del modellamento corneale eseguita con laser ad eccimeri.

Questi interventi sono a bassissimo rischio e forniscono nella grande maggioranza dei casi ottimi risultati, ma non possono dare la perfezione che ha un occhio privo di difetti.

  • Assenza di dolore dopo l’operazione.
  • Rapido recupero della vista.
  • Stabilità della correzione nel tempo.
  • Assenza dei fenomeni di opacamento della cornea (haze).
  • Intervento più complesso rispetto alla PRK e LASEK.
  • Possibile secchezza oculare per alcuni mesi dopo l’intervento gestibile con lacrime artificiali.
  • Possibile visione di aloni intorno alle fonti luminose durante la guida notturna soprattutto nella correzione di difetti refrattivi elevati.
  • Costi superiori.
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